Descrizione
Le “Maschere Vecchie” guidano la sfilata fin dagli albori del Carneval Vecc, quando ancora non esisteva la gara dei carri: ideate dagli abitanti di Grosio, ne conservano la vocazione goliardica e contadina. Guida il corteo la coppia formata dalla “Magra Quaresima” e dal “Carneval Vecc”: una vecchina scarna, vestita in modo umile e recante un cesto vuoto al braccio, ed un signore barbuto, pasciuto e ridanciano nella sua tenuta da montagna. I due sottolineano il passaggio dalle baldorie carnevalesche ai sacrifici della Quaresima. Altra coppia è quella formata dall’Orso e dal suo accompagnatore, rievocazione della figura del domatore d’orsi che animava le fiere nei tempi andati. Vi è poi la “Bernarda“, raffigurazione di una vecchietta che procede china sotto il peso di una gerla in cui trasporta un neonato. Il poppante, sostenuto da forti spalle contadine, alterna pianti infantili a poppate da un improbabile biberon contenente vino rosso. Molti vedono impersonata in questa maschera la diceria secondo cui a Grosio lavorano solo le donne, mentre gli uomini se ne stanno al bar davanti ad un calice. Il ruolo di burlone è invece giocato nel carnevale grosino dal “Toni”, una sorta di Arlecchino povero che rallegra i bambini stretto nel suo abito di pezza.
Fonte: sito Proloco Grosio